CAS@WEB – IL TOSTAPANE
8 Dicembre 2020CAS@WEB – LE PULIZIE AUTUNNALI
22 Dicembre 2020LA TASTIERA
Riprendiamo in questo numero i protocolli della pulizia dei nostri device.
Anzitutto ricordiamoci che la prima fase di ogni operazione di pulizia è la seguente:
Fase 1 (sopravvivenza del pulitore): spegnere il dispositivo e scollegalo da ogni fonte di corrente.
A quel punto si procede alla pulizia della tastiera, scollegandola dal computer e rimuovendo le eventuali batterie (fase 1 bis) e avendo a disposizione una bomboletta di aria compressa, un panno morbido (meglio se in microfibra), bastoncini cotonati (tipo cotton-fioc) e alcool isopropilico.
Fase 2 (il vento del nord): se – come me – siete colpevoli di mangiare mentre lavorate o giocate col computer, al 99,9% nella tastiera ci saranno annidati briciole o analoghi residui di cibo tra, sopra o addirittura dentro i tasti: la rimozione di questi detriti organici va fatta prima di ogni altra (come quando in casa si spazza il pavimento prima di lavarlo), altrimenti si rischia di far cementare il cibo negli angoli dove si è raccolto, invece di rimuoverlo.
Il metodo più rapido è utilizzare la bomboletta ad aria compressa: in mancanza potrebbe funzionare (molto meno) un piccolo ventilatore e, nella peggiore e più disperata delle ipotesi, potremmo usare una cannuccia e sfruttare l’energia eolica generata dai nostri polmoni, tenendo presente che l’alito umano è comunque molto umido e non privo di elementi dannosi (secrezioni portatrici di elementi patogeni, gocce di muco e di saliva, ecc.).
È comunque un passaggio importantissimo e necessario prima di passare alla fase successiva.
Fase 3 (la tromba d’aria): entrano in gioco il panno pulito, l’alcol isopropilico e i bastoncini cotonati.
Inumidiamo leggermente il panno con l’alcol e passiamolo sopra i tasti, strofinando a fondo, ma senza premere troppo per non rompere i meccanismi dei contatti.
Dopo di ciò, armati di cotton-fioc e pazienza, inumidiamo i primi per un minimo nell’alcool e passiamoli col secondo delicatamente tra i tasti, senza far colare l’alcol all’interno.
Fase 4 (il tornado): se avete la certezza che i residui si siano posizionati anche dentro i tasti o che nel loro vano si siano insediate colonie di strani esseri microscopici, potete anche cimentarvi nel levare i tasti uno ad uno, pulirli col bastoncino all’interno e quindi rimetterli nella loro posizione.
In tal caso prestate attenzione a quattro cose: la sicurezza che i tasti possano effettivamente essere tolti dai loro alloggiamenti (verificare nel manuale della tastiera); che siete capaci di farlo senza danneggiarla; usare la massima delicatezza sia nel levarli che nel rimetterli per non rompere i meccanismi di trasmissione della pressione; fare questa operazione un tasto alla volta o dopo aver fotografato preliminarmente la tastiera per essere sicuri di rimetterli al LORO posto, o scriverete messaggi che vi renderanno involontariamente famosi nei social.
Se non siete sicuri, affidatevi ad un tecnico, che avrà sicuramente tutti gli strumenti adatti.
Fase 5 (i monsoni): puliremo nuovamente la tastiera il primo lunedì del mese successivo (vedi articoli precedenti sulle “pulizie autunnali”).