La paura o l’inganno sono due modi efficaci per ottenere qualcosa da chi non vuole dartela, e quale miglior inganno che riuscire a far apparire un divertimento la richiesta stessa?
Non sto parlando dei “gratta e vinci” (forse), ma di meccanismi della rete.
Ad esempio, c’è un’App [APPlicazione mobile, software per device mobili] di un social che afferma che ognuno di noi ha un proprio nome da pornostar: per scoprirlo basta unire in il nome del primo animale domestico e quello della via in cui si abitava da ragazzini.
Segue l’invito a commentare il risultato con gli amici: è fantastico il nome che viene fuori, non è vero?
Esistono infinite variazioni di questa iniziativa (il cognome da nubile di vostra madre, il libro o film preferito, le scuole che abbiamo frequentato, ecc.) che divertono effettivamente molte persone che non solo partecipano a queste applicazioni, ma ne diffondono (gratuitamente) la conoscenza e l’uso.
Adesso facciamoci una domanda: se incontrassi uno sconosciuto per strada che mi chiede il nome del mio primo compagno di banco, non mi si accenderebbe una lampadina di allarme? Perché questo effetto non si produce mentre uso piattaforme in rete?
Eppure quello che viene chiesto in questi “survey” [sondaggi] è di dare nostre informazioni personali e di renderle disponibili ad una platea illimitata di sconosciuti.
Sembrano informazioni innocue, ma noi sappiamo (CAS@WEB – LA SERRATURA) che niente lo è, e che si tratta comunque di dati potenzialmente utili al recupero di password, di varchi verso i nostri spazi digitali (ad esempio la nostra home-bancking).
L’obbiettivo dei prossimi articoli della rubrica cas@web sarà quello di far avere a chiunque li legga i giusti attrezzi per valutare in modo obiettivo tutto quello che si presenta in rete come troppo innocente o bello per poterselo lasciare sfuggire.
La “rete” non è proprio il “chaos” di Esiodo, ma senza i corretti strumenti può diventarlo.
Il primo degli articoli sarà su “phishing” e “whailing”, due “giganti” dell’inganno che hanno già colpito duramente diverse scuole americane con danni incalcolabili.